Da Bagni di Lucca a Longarone (Belluno) sono, in linea d’aria, 281 chilometri. 365 se si percorrono in auto. Ovvero, poco più di quattro ore. Eppure, nel 1964, questa distanza si accorciò notevolmente.
Sindaco, allora, era un giovane Mario Lena che, di fronte all’immane disastro che si verificò qualche mese prima - precisamente il 9 ottobre 1963 - nella valle del Vajont (circa 2 mila vittime nel fondovalle veneto), decise di non stare a guardare: coinvolse i comuni limitrofi per ospitare alcuni orfani del paese che pagò il prezzo più alto della tragedia con 1.450 morti.
Da quel 1964 ad oggi sono passati 59 anni. Tanti. Eppure, la vicinanza tra questi due comuni – Bagni di Lucca e Longarone – è rimasta invariata. Anzi. Il legame tra i due paesi si è addirittura rafforzato col tempo, e il maestro è stato insignito della cittadinanza onoraria longaronese.
Quando, questa mattina (venerdì 27 gennaio), è rimbalzata sui social la notizia della scomparsa, a 97 anni, di colui che fu il fautore di quel gemellaggio - che tutt’oggi si mantiene in vita -, entrambi gli attuali primi cittadini di Bagni di Lucca e Longarone hanno fatto pervenire alla redazione un telegramma in ricordo dell’ex sindaco.
Così Paolo Michelini, la più alta carica del comune termale: “Questa notte è scomparso Mario Lena lasciando un grande vuoto nella nostra cittadina; Bagni di Lucca perde un pezzo di storia, eccezionale maestro, grande sindaco, affermato poeta e uomo di cultura. Giungano alla famiglia le mie più sentite condoglianze”.
Così, invece, Roberto Pradin che, solo un anno fa, visitò il maestro Lena: “A nome mio personale, dell’amministrazione comunale e dei dipendenti tutti, porgo le più sentite condoglianze per la scomparsa del caro Mario. Figura stimata, fautrice del gemellaggio con Longarone, che si è prodigata a sostenere quel solido e duraturo legame di amicizia tra le nostre comunità”.
Questi due telegrammi non fanno altro che rafforzare, una volta di più, questa vicinanza tra due comunità che – nel segno del maestro Lena – oggi possono dirsi ancora più unite.