Ma come si fa... a non restare di sasso quando, all'improvviso, volti le spalle e ti ritrovi davanti una persona che, con un sorriso accattivante, ti saluta? Si fa male, soprattutto, se l'incontro avviene non in un qualsiasi luogo più o meno ameno di questa provincia di mezzo, bensì in un posto impensato e d'altri tempi. Siamo, infatti, al Casone di Profecchia, dagli amici Patrizia e Beppe Regoli, a quota 1400 anzi, quasi 1500 parafrasando quella meraviglia di film che fu Ricomincio da tre. Sì, perché Andrea Marcucci, ex senatore del Pd attualmente uomo d'affari e aperto sostenitore della candidatura a segretario del partito del presidente della regione Emilia Stefano Bonaccini, qui al Casone è di casa, sin da quando, ancora imberbe, veniva ad imparare a sciare. "Verissimo - spiega - sono un grandissimo appassionato di sci e da piccolo ho imparato proprio qui. Sono legatissimo alla famiglia Regoli e questa sera ho pensato di salire in auto, prendere gli amici e venire quassù a cena".
Fuori sembra di essere tra i lupi per via di un vento che spazza tutto e sferza il viso impietoso. E' buio e i cumuli di neve si formano senza sosta. Come farà il senatore a tornare a casa come se niente fosse... Ammettiamo che vedendolo così tranquillo nell'impresa, abbiamo pensato che, realmente, lui per questa terra ha un amore a dir poco viscerale.
Sediamo in due sale diverse, ma l'intesa è di vedersi per un caffè più tardi e scambiare due battute come due... nemici ritrovati. Peccato, manca solo l'avvocato Cacciapuoti che chissà in quale luogo paradisiaco si troverà in questo momento lui davvero personaggio di alto profilo, legale di grande spessore e gaudente quant'altri mai. Se ci leggerà, un grandissimo saluto ripieno di stima nonostante si sia stati avversari senza tanti complimenti.
Marcucci looks very well per dirla all'anglosassone. Sta bene e si vede, molto meno stressato dalla politica dei salotti romani e molto, ma molto addentro - e del resto come potrebbe essere altrimenti? - alle cose del suo partito, il Pd: "A livello nazionale nessun dubbio, appoggio totale e incondizionato a Bonaccini che è stato qui a Barga e che verrà prossimamente a Lucca. E a livello regionale, finalmente, abbiamo proposto, noi tutti che sosteniamo il presidente della regione Emilia, abbiamo proposto come candidata alla segreteria Valentina Mercanti, una brava, aggressiva, che sa farsi valere, una donna inoltre. La Bonafè? Era tempo di cambiare, il Pd ha perso, giusto mandare avanti i nuovi e Valentina Mercanti merita tutto il nostro appoggio".
Siamo qui, seduti al bancone dopo una cena consumata a pochi tavoli di distanza e pensare che nel 2016, quando attaccammo duramente Matteo Renzi all'epoca presidente del Consiglio, fu proprio Marcucci a chiedere a gran voce che venissimo denunciati per quello che avevamo detto pardon scritto. Non dimentichiamo che fu proprio l'avvocato Cacciapuoti, a nostra insaputa, a tentare una ricomposizione con l'allora presidente della Camera Laura Boldrini a seguito della nostra ormai nota vicenda, ma il suo avvocato voleva a tutti i costi 250 mila euro. Quando Cacciapuoti ce lo disse, lo ringraziammo, ma fummo contenti di poter andare fino in fondo.
Con Marcucci o anche contro Marcucci abbiamo scritto numerosi articoli, una cinquantina, uno dei quali, onestamente, se tornassimo indietro non scriveremmo più ed è quello in cui non usammo parole tenere nei confronti del padre che, anche se non ne eravamo a conoscenza, in quel momento stava male di salute. Comunque sia abbiamo pagato in termini di controversie giudiziarie e, ad essere sinceri, anche più di quello che meritassimo. Il tempo, però, è realmente galantuomo e fa assumere alle cose le giuste dimensioni. Sarà per questa ragione che questa sera, quando abbiamo incrociato il volto dell'ex capogruppo del Pd alla Camera, ci siamo messi a ridere: in fondo, la vita è davvero poca cosa per sprecarla a conservare rancori. Nessun rimorso e nemmeno rimpianto, così è stato se vi pare.
Alle spalle del bancone c'è un buon rum Zacapa invecchiato 23 anni, ci sono delle buone vodka marca Luigi Francoli e altre bottiglie di liquori, niente male come... dispensa. Lui, però, non si smentisce mai e preferisce allungare il suo caffè con il mitico Leone 70 della Nardini di Barga. Noi pure, ma al posto del caffè avevamo ordinato un orzo e il risultato non è esattamente il medesimo. C'è, tra le bottiglie, anche una trasparente di vetro riciclato, Ambrosia, gin italiano prodotto dal figlio Francesco Marcucci, il più piccolo, 24 anni, il quale ha aperto un paio di anni fa una distilleria-enoteca a Barga che sta andando bene e che ha riscosso il plauso e il contributo anche di alcuni prestigiosi soci lucchesi: tutto da sé, tanto per distinguersi da quell'ingombrante papà.
Marcucci è anche nonno di due nipotini che vivono con la figlia Giulia negli States. Che farà da grande il senatore barghigiano? Al momento è un problema che non si pone visto che si sta divertendo un mucchio ad investire un po' di qui e un po' di là. Politicamente gli piace Bonaccini e lo preferisce, come noi, ad Elly Schlein che noi, fra un po', nemmeno sappiamo chi sia. Ci basta che a sostenerla ci siano i Bianucci e le Vietina per afferrare al volo che non potrebbe far parte della nostra parrocchia. Almeno una volta, quindi, ci troviamo d'accordo, nostro malgrado, con Marcucci.
Anzi no, anche due: qui al Casone con Beppe, Patrizia e Massimiliano non i sta bene, si sta da dio.
